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Cosa visitare

La città di Genzano si caratterizza per il particolare assetto urbanistico impiantato su un sistema di triangolazioni, unico esempio nei
Castelli Romani di tessuto a tridente.
Nel XVII secolo al primitivo nucleo medioevale venne infatti aggiunto il sistema delle triangolazioni olmate (1643), ampi viali alberati che collegano visivamente alcune emergenze del luogo, artificiali (Cappuccini, Palazzo ducale, Duomo vecchio) e naturali (i due rilievi isolati di Colle Pardo, all’ingresso di Genzano, e di Monte Due Torri, in direzione di Anzio), riproponendo in chiave paesaggistica un discorso iniziato e collaudato a Roma dai tempi di Papa Sisto V.
Tra la prima metà del XVII e l’inizio del XVIII secolo si innesta, nella triangolazione seicentesca del territorio, un secondo tridente più
interno, costituito dalla strada Livia, oggi Via Italo Belardi (1680 ca.) dove si svolge la celebre Infiorata, dalla strada Sforza, oggi Via
Bruno Buozzi (1708) e, a completamento del tridente, dal terzo stradone che conduce ai Cappuccini, attuale Via Garibaldi, precedentemente tracciato in quanto braccio trasversale del sistema delle olmate.
La geometrizzazione barocca del territorio agricolo di Genzano, si attesta così su sui seguenti fulcri architettonici: il Palazzo Sforza
Cesarini, il Convento dei Cappuccini (iniziato nel 1637 e terminato nel 1643), la Chiesa di S. Sebastiano (a capo del tridente urbano, iniziata nel 1651 e demolita nel 1916 per aprire la piazza del Plebiscito, attuale Piazza Tommaso Frasconi) ed il Duomo di Santa Maria della Cima

(ricostruita da G.A. De Rossi con diverso orientamento nel 1636).

fonte Comune di Genzano

PALAZZO SFORZA CESARINI
Il palazzo ducale di Genzano è il monumento più significativo della città, non soltanto per i valori architettonici di cui è testimone e che presentano non pochi motivi di interesse per la storia dell’architettura del settecento romano, ma anche perché ha giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo di questo centro urbano dei Castelli Romani.

LA VILLA DEGLI ANTONINI
La villa degli Antonini è situata tra il XVIII e XIX miglio della Via Appia antica nel territorio dell’antica Lanuvium.
L’identificazione della Villa con la famiglia degli Antonini è resa estremamente probabile dal rinvenimento nel XVIII sec. d.C. di numerosi ritratti della famiglia imperiale.

LE FONTANE
Collegata alla soluzione del problema idrico risultò la sistemazione delle strade e dell’arredo urbano ideato dall’architetto-idraulico Virginio Bracci (1737 – 1815), figlio di quel Pietro Bracci che scolpì la Fontana di Trevi a Roma (1762).
La fontana a colonna fronteggiante Piazza T. Frasconi è situata in piazza IV Novembre, già S. Sebastiano, dal 1836, al tempo di Papa Gregorio XVI (1831 – 1846).
In origine fu eretta nel 1776, sul sito dove quattro anni dopo verrà aperta la strada Corriera (o della Posta) Roma-Napoli, e che poi accresciutosi il traffico ed ostacolando la sede stradale “sbarrando la via al passante”, fu spostata nella sede attuale.
Al 1836 risalirebbe dunque l’apposizione dello stemma di Gregorio XVI sulla stessa, come pure la sostituzione del basamento da triangolare a esagonale.
La fontana è costituita da una grande vasca circolare di travertino, scorniciata verso l’esterno.
Al centro s’innalza, da una finta scogliera, il basamento esagonale. Su tre lati del basamento sono collocati i tre stemmi papali, da riferirsi a Clemente XIII (1758 – 1769), Clemente XIV (1769 – 1774) e Gregorio XVI (1831 – 1846).



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