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Storia

Secondo alcuni studiosi, l'antica Alba Longa, leggendaria capitale latina fondata da Ascanio figlio di Enea, sarebbe stata collocata lungo il versante orientale del Lago Albano, in territorio di Rocca di Papa, proprio ai piedi di Monte Cavo.
Tale ipotesi sarebbe confermata, dalla presenza in località Prato della Corte, ai confini col Comune di Marino, del Locus Ferentinus, luogo d'adunanza della Lega Latina identificato col foro di Alba Longa.
Sicuramente, sulla sommità dell'attuale Monte Cavo, allora denominato Mons Albanus, sorgeva il tempio di Iuppiter Latialis, Giove Laziale, che era il santuario confederale della Lega Latina nonché uno dei più importanti del Latium vetus: al santuario terminavano, in età romana, le ovationes, cioè le versioni minori dei trionfi, che si snodavano lungo la Via Sacra. Inoltre, alle pendici meridionali di Monte Cavo, sorgeva probabilmente l'abitato latino di Cabum.

Durante la seconda guerra punica, il condottiero cartaginese Annibale marciò su Roma (circostanza da cui il noto detto "Hannibal ad portas, per indicare un'incombenza) accampandosi a meno di venti miglia dall'Urbe, nella località ai piedi di Monte Cavo, denominata ancora oggi Campi d'Annibale. Da questa postazione, Annibale assediò anche la vicina Tusculum, senza però riuscire ad espugnare la cittadella latina.
Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, il territorio rocchigiano diventò probabilmente una proprietà della Chiesa cattolica, come la maggior parte dei territori circostanti, che furono organizzati tra l'VIII ed il IX secolo in "
patrimonia" e "massae".
In seguito, a partire dal X secolo, l'intera area dei Colli Albani e dei Monti Prenestini entrò nell'orbita della potente famiglia baronale romana dei Conti di Tuscolo.

La prima menzione del paese risale al 1181, durante il pontificato di papa Lucio III, quando questo papa occupò militarmente il castello togliendolo alla proprietà del Comune di Roma (cui era pervenuto per vie misteriose) ed incamerandolo ai beni della Camera Apostolica.

L'anno 1328 viene ricordato per l'assedio dell'imperatore Ludovico IV del Sacro Romano Impero, le cui tracce rimangono tuttora nei colori del gonfalone cittadino (bianco e azzurro).
Tra il '400 ed il '500 Rocca di Papa fu ferocemente contesa tra le famigle Colonna ed Orsini.
A partire dal 1559 iniziò un lungo periodo di pace per i Colli Albani: il feudo fu governato fino al 1584 da
Marcantonio II Colonna, l'ammiraglio pontificio vincitore della battaglia di Lepanto del 1571. Egli emanò il nuovo statuto del feudo (i "Capitolati della Terra di Rocca di Papa") nel 1571, a seguire di quelli concessi a Marino nel 1566.
Nel 1596, quando vennero valutati i possedimenti dell'eredità di Marcantonio Colonna, i feudi di Marino e Rocca di Papa uniti valevano 472.727 scudi pontifici.
Tra il '600 e l'800 Rocca di Papa fu nuovamente eatro di dispute tra lo Stato Pontificio e la famiglia Colonna.

Il 30 aprile 1855 i cittadini di Rocca di Papa, stanchi della dominazione dello Stato Pontificio e della famiglia Colonna, insorsero e sancirono la nascita di una effimera Repubblica di Rocca di Papa, la cui durata non è chiara.
A Rocca di Papa risiedette il rivoluzionario
Leonida Montanari, giustiziato insieme al suo compagno Angelo Targhini da Mastro Titta poiché ritenuti colpevoli di omicidi e cospirazione.

Tra Ottocento e i primi del Novecento anche Rocca di Papa fu una delle tappe degli incuriositi viaggiatori del "Grand Tour" che provenivano da tutta Europa: letterati, pittori, politici, che furono ispirati dalla bellezza di questi luoghi a tal punto di dedicarvi opere intere.
La scrittrice francese
George Sand vi trascorse un periodo durante il 1855.
Hans Christian Andersen, considerato tra i maggiori favolisti della storia, soggiornò a Rocca di Papa nel 1833, e visitando la Macchia della Fajola prese l'ispirazione per le sue favole.
Stendhal, celebre scrittore francese, descrisse Monte Cavo nel racconto "La Badessa di Castro" (1839).
Achille Campanile descrisse il suo Viaggio a Rocca di Papa in un capitolo di "Ma che cosa è questo amore?" (1927).
Oltre al già citato Massimo d'Azeglio, soggiornarono nel piccolo comune molti artisti: Vincenzo Cabianca (1827-1902), Gino Severini ed infine Ettore Tito.

Nell'antico edificio della Colonia, ora demolito, negli anni venti del XX secolo venne installato uno dei primi ascensori elettrici europei. Su quella che veniva anticamente chiamata "La Fortezza" (il rifugio di papa Eugenio III) nel 1889 fu costruito l'Osservatorio Geodinamico Reale, che dal 1922 al 1935 ospitò gli esperimenti scientifici sulle trasmissioni radiofoniche di Guglielmo Marconi.
Il famoso scienziato bolognese svolse a Rocca di Papa alcuni dei più importanti esperimenti per verificare la funzionalità delle onde radio: collegandosi dall' Osservatorio Geofisico Reale, mandava i segnali a Civitavecchia, e venivano intercettati dai ricevitori posti sulla sua nave. Proseguendo così, mise a punto le prime trasmissioni radiofoniche.
Infine, nel corso del secondo conflitto mondiale, il paese fu duramente colpito da tre bombardamenti, che danneggiarono molte case e ridussero in macerie la chiesa parrocchiale, oltre a provocare la morte di circa 70 persone.


L'ex-presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana democristiano Alcide De Gasperi nel 1953 prese in affitto una villa in territorio rocchigiano, lungo la strada statale 217 Via dei Laghi: il Comune di Rocca di Papa si offrì di fornire l'allacciamento idrico gratuitamente all'ex-presidente, ma egli con una lettera declinò l'offerta sostenendo di dover contribuire anch'egli al mantenimento del suo nuovo comune di residenza.


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