Castelli Travel


Vai ai contenuti

Cosa visitare

La Cattedrale di San Clemente
Edificata nel IV secolo sui resti di un ipotetico tempio pagano dedicato a Marte, è dedicata a San Clemente, patrono della città,
fu continuamente rimaneggiata nell'arco di ben dodici secoli, dal IV al XVII fino all'attuale aspetto dovuto ai restauri del XIII secolo e del XVII secolo.
Vi si venera una Madonna delle Grazie.
Interessante è la cripta sotterranea, scavata nel XIV secolo.
Adiacente la chiesa, nel Complesso di San Clemente, è ospitato il Museo Diocesano con interessanti reperti.
Il suo ingresso si apre sullo sfondo di una magnifica piazzetta porticata nel centro cittadino.
La cattedrale veliterna fu dichiarata prima Basilica minore della Chiesa Universale il 2 marzo 1804 da Pio VII con una bolla che ne ricorda i privilegi.


Chiesa di Santa Maria Assunta
La sua costruzione venne iniziata nel 1619 con la consacrazione della prima pietra da parte di papa Paolo V.
Originariamente vi erano installati i PP. Francescani Riformati, in seguito però vi è stata una sede della Congregazione di Propaganda Fide, tragicamente bombardata dagli anglo-americani il 10 febbraio 1944.

Museo Civico Archeologico "Oreste Nardini"
Il Museo, riaperto da alcuni anni dopo una serie di restauri ed interventi sulla struttura, accoglie oggi alcune opere considerevoli, come il famoso sarcofago di Velletri o Sarcofago delle Fatiche di Ercole.
Fin dal XVII secolo umanisti e prelati si cimentarono nel raccogliere antichità che affioravano nel territorio di Velletri, dando vita così al Museo Borgiano, alla Collezione Ginnetti, al Museo Diocesano, che in buona parte sono poi confluite nel Museo Civico Archeologico inaugurato nel 1920 dall'ingegner Oreste Nardini, Regio Ispettore ai Monumenti e Scavi di Velletri.
I reperti che poi comporranno il Museo furono visti anche da Johann Wolfgang von Goethe, il quale ne decantò la bellezza nel suo libro Italienische Reise (Viaggio in Italia).
Oggi buona parte delle opere più pregevoli, come la Pallade di Velletri sono lontane.


Il museo si suddivide in due itinerari:

Itinerario Archeologico
racchiude il cuore della collezione, con il Sarcofago delle Fatiche di Ercole, risalente al II secolo e rinvenuto nel 1955, la Lastra dell'Orante, del IV secolo, e le Terrecotte Volsche, rinvenute nel 1910. Altri reperti vennero rinvenuti nel 1881, mentre nel 1980 venne alla luce un sarcofago romano.

Itinerario di Geopaleontologia e Preistoria dei Colli Albani
aperto nel 2005, è un interessante viaggio nella Preistoria dei Colli Albani, suddiviso in cinque sezioni:

Geologia: uno scenografico "condotto di fuoco" conduce il visitatore in un ambiente che riproduce un'eruzione vulcanica;
Paleontologia: vengono esposti reperti fossili e viene spiegata la fossilizzazione;
Antropologia: viene analizzato lo sviluppo de primi uomini;
Preistoria: tramite ricostruzioni fedeli, viene riproposto lo sviluppo dell'uomo prima della scoperta del fuoco;
Protostoria: viene analizzata la vita dell'uomo prima della scrittura.



Oratorio di Santa Maria del Sangue
L'origine della chiesa, dedicata a Maria SS.ma del Sangue, è dovuta, secondo la tradizione, ad un fatto miracoloso avvenuto il 6 giugno 1516, quando un'immagine della Madonna lacrimò sangue.
Il popolo volle edificare un tempio per venerare l'immagine miracolosa, e così nel 1524 iniziò la costruzione della chiesa, che verrà consacrata in seguito nel 1579.
Il tempietto è di forma ottagonale con pilastri e cornici di peperino, con otto finestre tonde.

Nel 1954 un restauro ne modificò il tetto facendolo iniziare sopra alle finestre circolari.
Sopra l'ingresso vi era una piccola lapide recante la scritta "Horologium Berosianum erutum ex agro Veliterno", che sormontava un'antica meridiana, l'orologio Berosiano, donato dal cardinale Stefano Borgia alla confraternita dei Pellegrini e Convalescenti.
Sia la lapide che la meridiana vennero sostituiti con un'iscrizione che ricordava i caduti delle Prima guerra mondiale.
All'interno del tempietto vi erano tre altari: in quello centrale vi era un grande crocifisso intagliato a Roma nel 1579, mentre in quello a sinistra vi è un affresco raffigurante la Madonna col Bambino.
Secondo la tradizione sarebbe questo il dipinto miracoloso.

Museo Diocesano
A Velletri, nel chiostro della Cattedrale, ha sede il Museo Diocesano.
Raccoglie opere d'Arte di inestimabile valore, importanti soprattutto per la loro unicità.
Tra queste la
Crux Veliterna, prezioso reliquiario dell'XI-XII secolo in oro filigranato e smalti; opere di Gentile da Fabriano, Bicci di Lorenzo, Antoniazzo Romano, Giovan Battista Rositi, Francesco da Siena, Giuliano Finelli e Sebastiano Conca, nonché paramenti ed arredi liturgici.
La Crux Veliterna o Croce Veliterna è una stauroteca in oro (cioè una croce contenente la reliquia di un frammento della Santa Croce), in filigrana, pietre preziose e smalti cloisonné posta su un piede di argento e bronzo dorati. Sul lato frontale vediamo un frammento di enkolpion raffigurante Cristo Crocifisso, mentre nel verso l'Agnus Dei è circondato dai simboli antropomorfi degli Evangelisti.
La Croce, che racchiude un frammento della vera Croce, venne donata da Federico II di Svevia al papa Alessandro IV che la donò, a sua volta alla Cattedrale veliterna. L'analisi stilistica permette di supporre che la sua realizzazione sia avvenuta in ambito palermitano nella prima metà del XII secolo. La Madonna con Bambino di Gentile da Fabriano è l'unica opera rimasta dell'artista fra quelle realizzate durante il suo periodo romano (settembre 1426-settembre 1427) essendo andati perduti gli affreschi di San Giovanni in Laterano.
Di Sebastiano Conca è la Madonna del Rosario con i Santi Domenico, Caterina da Siena e Giovanni Battista. La tela è opera del famoso pittore nato a Gaeta, ma formatosi a Napoli alla scuola del Solimena e operoso a Roma nella prima metà del Settecento. Il dipinto venne realizzato su commissione della famiglia veliterna Fiscari e posto nella Cappella del Rosario della Cattedrale per ordine del cardinale Tommaso Ruffo vescovo di Velletri. Il dipinto benché risponda a delle istanze prettamente devozionali, è di grande levatura pittorica e costituisce uno dei pezzi più importanti della collezione del Museo. Il Museo è privo di barriere architettoniche. Inoltre è presente una Sala Mostre dove si tengono esposizioni temporanee.



Torna ai contenuti | Torna al menu