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Cosa visitare

Chiesa di Santa Maria dell'Assunta
La storia della Chiesa Parrocchiale di Monte Compatri si collega al sorgere e svilupparsi del castello e, per la sua ubicazione, pare che
dovesse far parte del castello stesso.
Verso il 1191 sorse una chiesa più ampia, dedicata a S. Brigida, titolo che poi mutò, verso il 1600, in quello di Santa Maria Assunta in Cielo.
Dal 1630 al 1633 si compì, per opera del popolo e del Cardinale Scipione Borghese, un radicale restauro della Chiesa stessa.
Notevole la sua facciata barocca, eretta su disegni di Girolamo Rainaldi, uno dei più grandi architetti del '600 romano.
Una descrizione della chiesa d'allora la si trova in un manoscritto dell’arciprete Valeriano Marini: la sua struttura vede una navata
nella quale esistono sette altari. Il Campanile si innalzava dove oggi si trova la Cappella della Madonna di Loreto (ed i monticiani
ricordano la notte che cadde senza recare danni a cose o persone).
Nel 1828 si pensò a sistemare le tre campane più grosse sulla Torre (antica vedetta romana, poi maschio del castello), e vi si pose anche l'orologio.
Nel 1876, sotto la spinta di un comitato per l'ampliamento,con un progetto dell'Architetto Carimini (modificato poi dall'Architetto
Leonori), il Duomo fu ingrandito con l'aggiunta di una navata trasversale. Il benefattore Luigi Nardella, a sue spese pensò all'interno
della chiesa e all'altare maggiore in marmo. La chiesa poteva così funzionare anche se la copertura era assai precaria. Infatti, il
terremoto del 1899, fece crollare parte della volta mal costruita che raccordava la vecchia costruzione alla nuova.
Nel 1900 Don Dario Ciuffa spese più di 30.000 lire per la copertura in piombo della cupola e del catino dell’altare.
Tra il popolo sorse poi il desiderio di livellare il pavimento della Chiesa vecchia che era rimasto 90 centimetri più in alto della nuova; il lavoro si fece con la costruzione di un buon pavimento in cemento e l'applicazione di lastre di peperino.
Nel 1901 il Cardinale Severino Vanutelli consacrava la nuova Chiesa.
Nel 1928 si affrontò il restauro radicale della torre campanaria e la sistemazione delle campane.
Nel 1935, il Cardinale Michele Lega innalzò parte dei saloni Parrocchiali, e la benefattrice, Amalia Lanza Carli, faceva terminare il progetto con le due sale presso la porta laterale della Chiesa.
Le opere d’ arte che si trovano all’interno della Parrocchiale, meritano una nota particolare il quadro della Morte di S. Francesco quello della Vergine con Bambino e Santi, dipinti che risalgono ai primi pittori del ‘600 e sono attribuiti al Vanni e al Passignano.


Convento di San Silvestro
Nella parte più alta di Monte Compatri si trova il maestoso Convento di S. Silvestro,il cui primo insediamento risale alla metà del ‘400, sebbene buona parte del complesso architettonico sia tardo seicentesco. La pinacoteca del Convento possiede pregevoli
dipinti di scuola manierista e caravaggesca.
All’interno della Chiesa si trovano le spoglie del Beato Giovanni di Gesù Maria da Calahorra, uno dei fondatori della nascente Congregazione d’Italia dei Carmelitani Scalzi oltre ad essere un grande scrittore di mistica e consigliere di numerosi papi. La presenza del Beato nel Convento ha portato Monte Compatri al gemellaggio con il suo paese nativo, Calahorra (Spagna).
Adiacente al complesso religioso troviamo la deliziosa chiesetta della Madonna del Castagno, con all’interno la preziosa immagine della Madonna, da sempre venerata dai monticiani per le grazie dispensate nel corso dei secoli, prima fra tutte la protezione dal morbo del colera che, nel 1867, imperversò per tutta la campagna romana ma che nel paese, miracolosamente, non fece vittime. Il dipinto della Vergine, posto su un ceppo di castagno, era protetto da una costruzione in legno, che fu sostituita nel 1675 da una cappella in muratura.


Fontana del Belvedere
Così chiamata perchè costruita in una piazzetta poco distante dal Duomo da cui si può ammirare un fantastico panorama sulla campagna sottostante e su la capitale.
E'l a fontana in cui un tempo la donne si recavano a raccogliere l'acqua con la tradizionale 'conga'.


Fontana dell'Angelo
Situata al centro di Piazza Mastrofini, la stupenda statua bronzea, fu eretta a fine Ottocento a ricordo di tutti coloro che hanno dato la vita per portare l'acqua dalle sorgenti del Carpinello fino al paese.

Palazzo Annibaldeschi
Risalente al XVI sec., l'edificio ha annessa una torre di avvistamento.
Recentemente restaurato, il palazzo oggi ospita la Biblioteca Comunale ed è sede della Biblioteca Nazionale del Centro per la Filosofi a
Italiana.



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