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Storia

Cori è l'antica città di Cora che il mito vuole fondata in un periodo tra il XIII ed il XII secolo a.C.. Recenti scoperte archeologiche hanno rilevato la presenza stabile di un nucleo abitativo risalente all'Età del Bronzo. Le prime fonti storiche annoverano Cora tra le più antiche dei Prisci Latini, l'originario nucleo di popoli di stirpe latina organizzati in una federazione di stati sovrani.

Nell'anno 642 a.C. (fonte: Dionigi di Alicarnasso) il Re Tullo Ostilio, dopo la distruzione di Alba Longa, chiese la sottomissione delle città Latine. A tale pretesa la Lega Latina rispose con la guerra. La coalizione venne guidata da Anco Publicio di Cora. Allo scioglimento della Lega Latina e la sottomissione a Roma delle singole città che la componevano, Cora ottenne la condizione di città federata, ovvero di stato alleato, che mantenne fino alla riforma generale amministrativa dell'Italia attuata da Roma dopo la guerra civile.

Negli anni 340-338 a.C. partecipò alla guerra Latina al fianco di Roma contro Privernum e Fundi subendo devastazioni dalle forze guidate dal fondano Vitruvio Vacco (fonte: Livio).

Nel 218-201 a.C. partecipò, sempre al fianco di Roma, alle guerre puniche (fonti: Silio Italico e Livio). All'inizio del I secolo a.C. con l'acquisizione della cittadinanza romana e l'erezione a municipium Cora venne attribuita alla tribù Papiria.
Successivamente fu coinvolta nella guerra tra Mario e Silla (90-88 a.C.).

Pochi i riferimenti storici della città durante il periodo imperiale.

Durante i secoli dell'Alto Medioevo Cori subì una profonda decadenza. Le prime notizie storiche della città si ritrovano nel 1114 quando papa Pasquale II concede la protezione papale al cenobio della SS. Trinità de Cora, insediamento benedettino che sorgeva sui monti di Cori (pochi resti sono tuttora visibile sul monte della Badia). Nel 1211 papa Innocenzo III infeudò Cori in concessione revocabile a Pietro degli Annibaldi.

Dopo la morte dell'Annibaldi, Cori tornò sotto la sovranità pontificia (1234) e venne dichiarata castellania inalienabile da papa Gregorio IX. Il dominio della Chiesa non impedì comunque lo sviluppo dell'ordinamento Comunale, a metà del duecento risale il primo statuto cittadino (l'antico palazzo pubblico svolge tuttora funzione di municipio). Come libero comune Cori fu alleata militarmente alla vicina Velletri, i vincoli di aiuto reciproco risalgono almeno al 1207.

Nel 1363, con l'applicazione anche alla provincia di Marittima, delle Costituzioni egidiane l'istituto comunale perse molta autonomia. Agli inizi del Quattrocento Cori fu invasa da Ladislao di Durazzo. Finito tale dominio, nel 1410, Cori entrò definitivamente nei territori della Chiesa acquisendo lo status di feudo del senato romano, tale situazione rimase immutata fino al 1832 quando Cori fu inserita nella legazione di Velletri.

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